di Giuseppe Longo
TRIESTE – Il 7 ottobre 1571 nel mare di Lepanto le flotte dell’Impero ottomano furono sconfitte da quelle della Lega Santa. E per celebrare la grande vittoria cristiana San Pio V istituì, quale ringraziamento alla Vergine Maria, la festa della Madonna del Rosario, la cui tradizione è ancora molto viva e sentita in tante località del Friuli Venezia Giulia. Come pure a Trieste dove la Chiesa mariana di Città Vecchia la celebra con particolare solennità. I riti si sono conclusi proprio giovedì scorso, 7 ottobre, con la messa cantata in latino a ricordo della famosa battaglia navale, ma avevano avuto il loro apice, come è antica consuetudine, nella prima domenica del mese, in cui si venera ovunque proprio la Madonna del Rosario, cui è dedicata appunto anche la bella Chiesa guidata da don Stefano Canonico, che sorge a due passi dal Teatro Romano e da piazza Unità d’Italia.
La festa patronale, indetta a 450 anni dalla Vittoria della Battaglia di Lepanto, era cominciata sabato 2 ottobre con il canto dei Primi Vesperi, mentre il giorno successivo è stata celebrata la messa solenne da don Valentino Viganò, accompagnata da un ricco programma musicale con opere di Schubert, Mozart e Heinichen. Di quest’ultimo, quale inno di ringraziamento, è stato eseguito il Te Deum. Nel tardo pomeriggio si è snodata la solenne processione, con la statua della Madonna, per le vie del centro storico: nell’occasione sono state eseguite musiche di Biber, Schütz e Frescobaldi. Il tutto, come al mattino, sotto la direzione del maestro Elia Macrì, protagonisti coro, solisti e orchestra della Cappella musicale “Beata Vergine del Rosario”, aderente all’Usci Fvg (soprani Daniela Esposito, Adriana Tomisic, Teodora Tommasi; contralto Fabiana Polli; tenori Peter Gus e Stefano Speranzon; basso Federico Aloisio). Al termine, la statua mariana è stata sistemata sull’altare maggiore dove rimane ancora alla venerazione dei fedeli che sempre numerosi frequentano la storica Chiesa, la quale è anche Cappella Civica di Trieste e punto di riferimento della Casa d’Austria che per secoli ha governato la città.
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In copertina, un’antica raffigurazione della battaglia di Lepanto e all’interno la processione con la statua della Madonna del Rosario e il complesso vocale-orchestrale diretto dal maestro Elia Macrì.
